Passano le nuvole fra le ultime stelle, passano i raggi del sole attraverso l'occhio della Rota, passa fra i campi il Cavaliere di Dio, mentre cavalca assorto gli appare l'Arcangelo Michele in luce abbagliante, il cavallo s'impenna e lo disarciona, passano nella navata centra-le i cavalieri del Tempio con i loro tre condottieri, mantello bianco croce rossa Hugues de Payns, mantello bianco croce nera patente Hermann Von Salza, mantello nero croce bianca Raymond du Puy de Provence, i cavalieri attraversano i muri come nella Firma in bianco di Magritte, scompaiono inghiottiti dai pilastri cruciformi, i poveri commilitoni di Cristo legano i cavalli all’ombra dei cipressi, li strigliano con cura, rammendano gli strappi dei lo-ro mantelli. Se non sono a cavallo o non vi sono ordini particolari, dopo aver lasciato la cappella, i fratelli devono occuparsi dell’equipaggiamento e dell’armatura, riparando o facendo riparare quanto necessita di essere riparato. Appoggiano gli scudi alle colonne, si fanno il segno della croce, intonano un canto che attraversa tutti i rapporti della scala diatonica naturale e si sublima in pietra mistica. Suscipe Domine hunc famulum tuum ad te procella huius seculi laqueisque diaboli fugientem, ut ad te susceptus et instanti seculo salvatum, et in futuro seculo se gaudeat a te feliciter muneratum. Si abbracciano nell’ombra fra gli archi a sesto acuto, il Cacciatore attraversa il tetto con Betelgeuse e Rigel, il cane torrido insegue latrando la volpe inafferrabile, vomita fiamme, essicca le teste, spacca i campi. Hanno confessato fatti orribili e vergognosi, sodomia, osculum infame, adorazione del Bafometto, hanno confessato di aver negato Cristo e di aver sputato sulla croce. Il cielo è saturo di elettricità: il soffitto si squarcia sopra di noi, scocca un fulmine, le volte crollano con tremendo rimbombo, un globo di fuoco attraversa l'altare con una crepa a zig-zag, spacca il tabernacolo, il calice si rovescia, le ostie consacrate volteggiano nell’aria, si depositano fluttuando sulla nuda terra. Pertanto con amarezza e dolore, noi, con l'approvazione del santo concilio, sopprimiamo l'ordine dei Templari, la sua regola, il suo abito e il suo nome, con decreto assoluto, perenne, proibendolo per sempre. Passa la tempesta sui resti del tempio, passa la pioggia a spegnere l’incendio, passano i corvi di Van Gogh sul giallo dei girasoli, lasciano cadere dal becco un seme, e mentre tra le pietre nude germoglia il primo esile stelo, io avverto una specie di sisma dell’anima irradiarsi da me verso di lei attraversando tutto il suo corpo. È presa da un tremito incontrollabile, le manca il respiro, per un attimo credo che stia per morire: vedo le sue pupille dilatarsi, il suo sguardo sciogliersi, velarsi, spegnersi; perdo la coscienza nei suoi occhi e sono soltanto linfa, fresca giovane linfa che inonda le radici, il tronco, la chioma inaridita dell’albero, e gli ridona la vita.