Lilies that fester smell far worse than weeds. Antinoo si è suicidato: non è stato un incidente. Questo pensavo oggi mentre ritornavo da scuola passando dalla periferia, e ogni scorcio di muro scrostato mi spellava gli occhi, ogni fetore di immondizia mi rivoltava lo stomaco, ogni cartellone pubblicitario mi violentava con la sua idiozia. Sentivo l’aria bruciare sulla carne viva. Camminavo rasente ai muri come un ubriaco. Ero oppresso da un tremendo presagio di incubo, come se da un momento all'altro i palazzi dovessero piegarsi, l'asfalto delle strade aprirsi squarciato da voragini, un fumo pestilenziale diffondersi dal sottosuolo soffocandomi. Non vedevo l'ora di chiudermi in camera mia. Rientrato in casa sono stato accolto dallo schiaffo quotidiano dei miei privilegi e mi sono sentito ancora peggio. Niente mi appartiene, non ho meritato niente, sono nato per caso in una famiglia di gente ricca, alla faccia del mito di Er: questo aspetto della filosofia platonica mi pare così assurdo adesso. Forse aveva ragione lui. Se solo fosse tornato a cercarmi. Ma non sono neppure capace di rinunciare a tutto questo. Vivo immerso nel lusso mentre metà del mondo muore di fame; lo so che non è colpa mia, ma mi sento di merda. Non riesco a liberarmi della sensazione che tutto il mio mondo stia per collassare: tic-tac, la bomba sta per esplodere e noi nel frattempo andiamo dall'estetista. Un riflesso condizionato mi spinge ad accendere lo stereo, ma subito lo spengo. Non so più ascoltare musica: mi hai mandato in confusione, non so più cosa dovrebbe piacermi. È come essere di continuo sotto l'esame del tuo sguardo severo e ironico. Ho odiato questa sensazione, se tu fossi qui te lo direi, e poi ti direi di mettere sul piatto quel che ti pare e lo ascolterei con te. Perché non mi hai fermato quel giorno? Hai avuto tutto il tempo di farlo, ho sceso cinque piani di scale al rallentatore. Dio, non mi sono mai sentito così confuso. Di sicuro so cosa non ascolterò mai più: Moon in June. Entro in bagno: nello specchio c'è un tizio travestito da giovane idiota, non un solo particolare che non dica "guardatemi". Non avevo mai considerato la difficoltà di essere bello. Sembra un privilegio, ma è una tremenda fregatura. Uno dev'essere molto stupido o molto cinico per considerarlo un privilegio. Cos’è la bellezza? È davvero il cortocircuito che riaccende la scintilla dell’Idea originaria? E perché, allora, la bellezza allontana quasi sempre dal bene, dal giusto, dal vero? È un dato di fatto che tutti accettano qualsiasi cosa da me, compresi i comportamenti più aberranti, solo perché piaccio. Piaccio alle femmine come ai maschi, quindi tutto mi è lecito. Sono tecnicamente bisessuale, anzi ultimamente più gay che bisex, e questo oggi è molto trendy. Perché la mia epoca si esprime in un modo così stupido? Trendy, gay, bisex. Odio il termine gay: d’ora in poi lo scriverò come si pronuncia in italiano: ghei. Rende più evidente la stupidità della parola. Se fossi qui lo scriverei su un quaderno, te lo mostrerei e ne rideresti con me. Se solo, se solo fossi tornato a cercarmi. È passato più di un mese dall'ultima volta, e tu nei corridoi alzi un braccio a salutarmi, ehi ciao bello come te la passi?, e tiri dritto continuando a parlare con qualcun altro. Verrà presto il giorno in cui neppure la musica potrà salvarmi: non sarà più musica, sarà showbiz come diceva Kurt, sarà una passerella per fotomodelli e fotomodelle, esseri dal sesso incerto decorativi e ambigui, e la gente si farà intenerire dai loro problemi sentimentali, perché la gente è stupida e le piacciono le cose strane. Hollywood male star is dating model Emmanuel Kellermann, noi due mano nella mano con il nostro barboncino al guinzaglio per le strade di Los Angeles, poi al Ghei Praid con il completo di Armani stropicciato e i capelli tirati indietro per apparire spontanei, normali, casual: ci baciamo ostentatamente davanti ai paparazzi, annunciamo all’intervistatore che presto affitteremo un utero ed avremo un bambino tutto nostro, è un nostro diritto, Dio quant’è figo avere dei diritti da milionari ghei. E i diritti di chi non ha niente? E i bambini di strada che spariscono nel nulla, i bambini rapiti, i bambini torturati a morte per procurare la droga afrodisiaca a qualche vecchio porco miliardario? Vorrei uccidere qualcuno di loro, strappargli i genitali e darli da mangiare al suo cane: "il re Echeto massacratore di uomini, senza pietà, con la sua spada, ti taglierà il naso e le orecchie, poi ti strapperà i genitali e li darà da mangiare, crudi, ai cani". Omero sì, è decisamente trendy. Odio l'idea di esserti sembrato così: io non voglio diventare così per nessuna ragione al mondo, lo capisci? Evidentemente no, non lo capisci, perché non sei tornato a cercarmi. Ma non faccio niente, non muovo un dito per cercarti, marcisco nell’inerzia. E questo vomito, questo maledetto vomito che mi tormenta da settimane. Inginocchiato di fronte al water, con lo stomaco devastato dagli spasmi, mi chiedo se valga la pena di curarmi: e dire che sono sempre stato ipocondriaco. Mi trascino in camera e mi siedo sul letto. Sento i miei chiamarmi dal giardino. Non mi affaccio. Non ho voglia di fingere, non ho intenzione di incuriosire gli altri con il sospetto di strani misteri, non voglio sapere se c'è lei. Voglio, semplicemente, stare solo. Gli altri sono impotenti di fronte ai miei problemi, quindi parlarne è inutile; e se anche potessero aiutarmi, non si vede perché dovrebbero. Il problema non dipende da noi. Il problema è a monte, c'è un terribile difetto di fabbrica. Mentre scrivo queste righe mi rendo conto che sono un ipocrita: la mia vera preoccupazione è perdere la bellezza, il che inevitabilmente accadrà quando sarò invecchiato. Non avrò più nessuno che mi cerca, nessuno che mi vuole, mi passeranno accanto come ad una tomba. Non fingere di preoccuparti dei bambini di strada, sepolcro imbiancato. Il disgusto che senti è soltanto un rigurgito di ricordi andati a male: il vomito ti sta liberando, ti prepara per la prossima grandiosa esperienza che senti già nelle vene. Siamo impastati di egoismo dalla testa ai piedi, e solo l'ipocrisia può negarlo, e solo l'amore può illudere del contrario. Ma l'amore, già l'amore, perché mi confondo sempre a questo punto? I did love you once. They say the owl was a baker’s daughter. Cosa pensavi veramente di me? Ero il tuo giocattolo sexy? Eri il mio Adriano? E allora perché, perché non sei tornato a cercarmi? La verità, pura e semplice, è che non mi hai voluto bene. Benvenuto fra le cose possibili, Emmanuel: il mondo è tuo come si suol dire, sei bello e nessuno dice di no ai belli, che effetto fa sentirsi come una caramella che tutti desiderano succhiare? Lasciali fare e così sia, non importa a nessuno se sei diventato un fantasma che non si riflette più nello specchio, squallido oggetto erotico senza più soggetto.